Incredible India – Giorni senza tempo

Nonostante i mille programmi fatti da casa, ci lasciamo coccolare dal relax e dalla pace di questo idilliaco posto! Abbandoniamo l’idea di spostarci ogni giorno e ci dedichiamo a vivere lo splendore delle enormi e chilometriche spiagge. La prima meta è Arambol beach, a più di 6 km dal nostro alloggio. Il caldo delle 12 si fa sentire, fortunatamente il cielo è un po’ velato e tra una sosta e l’altra per rinfrescarci, tra una Kingfisher, la birra locale ed una bevanda al limone, arriviamo a destinazione. Il paesino è alquanto turistico, ci sono decine di bancarelle di cianfrusaglie ed un sacco di tipi alternativi. Anche qui ci propongono acquisti non proprio leciti! Al rientro, dopo la bellezza di oltre 12 km all’attivo, a piedi nudi, sulla sabbia e nell’acqua, ci sentiamo un tantino stanchini.
Il giorno dopo così decidiamo di non strafare, andiamo dalla parte opposta della spiaggia, limitandoci ad una distanza pari alla metà. 
Questa zona è molto diversa, più gente locale e meno hippy! Rimaniamo stupiti dal vedere che, sia donne che uomini fanno il bagno vestiti. Le donne indossano un sari ridotto, ovvero casacca e pantaloni fino sotto il ginocchio, gli uomini maglietta e calzoncini. Incontriamo ragazzi che giocano a cricket o a frisbee, anziché a pallone e a racchettoni. Ed infine notiamo che si vedono molti gruppi di uomini o ragazzi insieme, ma le donne le incontriamo solo in compagnia del proprio partner.
Tornati nella nostra zona concludiamo la rilassante, ma pur ricca giornata nel “nostro” localino preferito Babu Huts, gestito da nepalesi che cucinano indiano e orientale, divinamente.
Va bene il relax e le camminate, ma la nostra natura si fa sentire e abbiamo bisogno di muoverci verso l’esterno e di stare tra la gente del posto. Affittiamo così uno scooter. Innanzi tutto c’è da dire che si guida a sinistra e mentre con la macchina sei agevolato dal fatto che il volante è dall’altra parte, con lo scooter ti trovi a guidare come a casa, con l’aggravante che rotonde ed incroci li devi prendere dal lato opposto, fortuna che Rick non sembra avere problemi, ormai sono tante le esperienze di questo tipo. Inoltre si viaggia senza casco e sullo scooter c’è una sola pedana per il passeggero, donna, che come negli anni 50 da noi, qui è seduta lateralmente. Naturalmente io non essendo abituata, sarei pericolosamente instabile, per cui mi metto a cavalcioni. Ed infine, ma non per questo di poco conto, è risaputo e non da sottovalutare che gli indiani hanno una guida folle e senza regole. Tripli sorpassi, motorini, carretti, camion e soprattutto mucche, le vere padrone della strada, da schivare. Non abbiamo una meta precisa, attraversiamo paesi e villaggi e quando troviamo qualcosa di interessante ci addentriamo. La zona è molto bella, la vegetazione è esplosiva e l’influsso portoghese si riscontra in stupende residenze coloratissime e ben tenute e chiese cattoliche maestose. Il tutto naturalmente inserito nel contesto indiano, case scrostate, baracche e mucche che frugano nella spazzatura. Attraversiamo una zona che purtroppo assomiglia a qualcosa di familiare, la terra dei fuochi, infatti anche qui si incontrano mucchi di spazzatura fumanti, non mi esprimo oltre! 
Al di là di questa triste e a noi nota parentesi, la meraviglia dell’India che non riuscirò mai a descrivere nemmeno con mille particolari, è il suo vero profumo. Il mix di incensi che bruciano nelle case, nei templi e nelle attività, l’odore delle spezie, cannella, chiodi di garofano, curcuma, cardamomo e tanti altri, sono così inebrianti che regalano, a chi visita questo stupendo paese, fatto delle sue mille contraddizioni, una vera e propria esperienza sensoriale unica!

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