Made in China – Xian e la terracotta

L’Esercito di Terracotta
Ci alziamo di buon ora e raggiungiamo a piedi la stazione del treno dove troveremo i pullman di linea per andare all’esercito di terracotta. Anche se gli autobus sono un’infinità riusciamo al volo a beccare quello giusto, è abbastanza semplice sono verdi e indicano proprio la destinazione. Il viaggio dura un’oretta. Attraversare la città è una follia, motorini e mezzi a tre ruote ti tagliano la strada da ogni parte, per non parlare dei pedoni che si tuffano nell’attraversamento. D’altronde in Cina il pedone ha una vita difficile e le strisce non vengono rispettate, per cui i temerari attraversano dove gli capita. È un continuo inchiodare e strombazzare!
Fortuna che arrivati a destinazione l’autista ci ha fatto cenno, sennò chissà dove arrivavamo!
Decidiamo di seguire il consiglio della Lonely e di partire dagli stabili secondari per poi raggiungere il n. 1 dove si trovano più di 2000 statue. Nonostante siamo arrivati presto c’è già un miliardo di gente!
La cosa buffa è che all’interno troviamo una mostra degli Etruschi e naturalmente non ce la facciamo sfuggire.
Poi passiamo alle statue di bronzo, uno spettacolo incredibile, pieno di dettagli e particolari. Poi all’edificio n. 2 dove ci sono una settantina di statue e poi siamo passati al n. 1 dove si trovano le statue meglio conservate e è da togliere il fiato. È veramente molto affascinante, ognuna è diversa dall’altra, nell’espressione, nella posizione e negli abiti, sembra un vero e proprio esercito!
Decisi a tornare in città, andiamo a riprendere il pullman che però ci aveva lasciato lungo la strada e non ad un parcheggio, quindi … per ritrovare il punto ci abbiamo messo un po’. In lontananza vediamo il bus verde, cavoli è quello, lo stiamo perdendo, così parto di corsa, la controllora mi vede e ferma il pullman, una corsa folle di qualche centinaio di metri, ma… c’è la facciamo!!!
Durante il rientro mi rendo conto che sto peggiorando, stamattina mi sono svegliata con un atroce mal di testa, raffreddore, mal di gola, insomma mi sento un catorcio. Senza storie mi sparo un antinfiammatorio, ma gli effetti sono lenti.
Arrivati in città e dopo aver ceduto ad un pasto al Mc Donald’s, ci andiamo a riposare in ostello sperando in un miglioramento.

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